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13. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar"
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La 13. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar" (kroatische Nr. 1) fu costituita il 10 febbraio 1943 prevalentemente con musulmani provenienti dalla Bosnia, in misura minore, da territori di lingua albanese. L'appellativo "Handschar" (Handžar in Bosniaco) deriva dalla scimitarra, la tipica spada turca, che è raffigurata come simbolo della divisione.
13. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar" | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 10 febbraio 1943 - 8 maggio 1945 |
Nazione | ![]() |
Servizio | ![]() |
Tipo | Truppe straniere |
Ruolo | Truppe da montagna |
Dimensione | Divisione[1] |
Soprannome | Handschar |
Motto | Handžaru udaraj! |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale: |
Parte di | |
set. 1944: IX. Waffen Gebirgskorps der SS nov. 1944-1945: LXVIII. Armeekorps | |
Reparti dipendenti | |
Waffen-Gebirgs-Jäger-Regiment der SS 27 Waffen-Gebirgs-Jäger-Regiment der SS 28 SS-Waffen-Artillerie-Regiment 13 SS-Gebirgs-Panzerjäger-Abteilung 13 SS-Gebirgs-Aufklärungs-Abteilung 13 SS-Gebirgs-Pionier-Bataillon 13 SS-Flak-Abteilung 13 SS-Gebirgs-Nachrichten-Abteilung 13 SS-Divisions-Nachschubführer 13 Versorgungs-Regiments-Stab 13 | |
Comandanti | |
Degni di nota | ![]() ![]() ![]() |
Simboli | |
Simbolo | ![]() |
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Fin dall'autunno del 1942 Heinrich Himmler e Gottlob Berger avevano studiato la possibilità di arruolare musulmani, provenienti dai Balcani. Dopo l'approvazione di Hitler, l'SS-Obergruppenführer Artur Phleps e Amin al-Husayni, capo spirituale dei musulmani di Bosnia, iniziarono l'opera di reclutamento.
All'inizio del 1943 erano stati reclutati 21 065 uomini,[2] prevalentemente musulmani, e caso particolare, la divisione aveva reclutato per ogni battaglione un Imam e per ogni reggimento un mullā; oltre a ciò altra particolarità di questa divisione, era il caratteristico fez verde. Dopo un periodo di addestramento a partire dal febbraio 1944, la divisione, insieme con le altre divisioni SS "Kama" e "Skanderbeg", venne impegnata in diverse operazioni contro i partigiani comunisti di Tito.[3]
In questo periodo gli uomini della divisione si resero protagonisti di decine di episodi di crudeltà contro i civili; questo spiega anche perché, con il procedere dell'avanzata sovietica verso i Balcani, decine di soldati iniziarono a disertare, non per unirsi alle nuove forze vincitrici, ma per proteggere la loro casa e le loro famiglie dalla vendetta delle vittime. La divisione si era infatti guadagnata una terribile reputazione per le atrocità commesse contro civili serbi ed ebrei; le sue rappresaglie in Bosnia settentrionale ed orientale portarono alla morte di migliaia di civili ebrei e serbi nell'estate del 1944. Nel novembre del 1944 la divisione era ormai allo sbando, anche se un piccolo numero di unità continuarono a combattere fino all'8 maggio 1945 quando si arresero in Austria alle truppe inglesi. Col Processo di Norimberga le Waffen-SS furono dichiarate un'organizzazione criminale. Trentotto membri della divisione furono estradati in Jugoslavia, processati per l'omicidio di almeno 5000 persone e dichiarati colpevoli.
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